“C’è una congiunzione tale tra anima e corpo che questo in tutto dipende dall’anima e quella non può far da sé, o meglio non può non farsi accompagnare dal corpo nelle sue azioni” . La grafologia è una scienza umana che, attraverso l’analisi e lo studio della grafia, rivela la personalità dello scrivente, le tendenze innate ed acquisite. Nei tribunali la grafologia peritale è utilizzata“a risoluzione di casi in cui sia richiesta una verifica di una manoscrittura o documento".
domenica 29 dicembre 2013
martedì 17 dicembre 2013
ARTICOLO " IL SUDEST " : LA GRAFIA DI JOHN LENNON,GENIALITA' E INQUITUDINE DI UNA LEGGENDA.
sabato 7 dicembre 2013
venerdì 6 dicembre 2013
FATTI E MISFATTI PUNTATA DEL 04 DICEMBRE 2013.
Puntata del 04 dicembre 2013 della trasmissione " Fatti e Misfatti" . Dal minuto 9:40 intervento sul ruolo della grafologia nel contrasto al femminicidio e stalking.
"FATTI E MISFATTI" PUNTATA DEL 04 DICEMBRE 2013
mercoledì 4 dicembre 2013
venerdì 22 novembre 2013
UN UOMO DELLA STORIA, LA STORIA DI UN UOMO : PROFILO GRAFOLOGICO DI JOHN FITZGERALD KENNEDY
"Il nostro legame più
basilare è che abitiamo tutti su questo pianeta. Respiriamo tutti la stessa
aria. Tutti ci auguriamo un futuro radioso per i nostri figli. E tutti siamo
mortali” JFK
Vivace,
espansiva senza preamboli, ma anche
impulsiva e irrequieta. Così si presenta la grafia di John Fitzgerald Kennedy.
Un pensiero intuitivo, un carattere
sempre entusiasta ed entusiasmante, immediato nelle sue espressioni
intellettive e di sentimento; John Kennedy era generoso d’animo, sapendo
profondersi senza risparmio nell’affettività.
Il suo temperamento così denso di
calore lo rese, tuttavia, un’anima perennemente inquieta, una persona sempre
alla ricerca, impaziente nella sua difficoltà ad attendere e tormentato dalla
sua stessa irrequietezza (segno grafologico Impaziente).
Mosso da passione e da sentimento,
ha saputo vivere, in ogni contesto, con quell’intensità talmente radicata da generare insofferenza nei
confronti di ogni tipo di freno e dei suoi stessi limiti.
Rapido nel pensiero, abile nella comunicazione,
anche se privo di senso di mediazione (segno grafologico Recisa): un carattere
risoluto che tende a troncare le questioni pur di giungere alla conclusione.
Menti
così fervide e singolari fanno fatica a sentirsi comprese e vivono un forte bisogno di autonomia; sentono
molto la propria responsabilità e non tendono a versarla sugli altri.
Le
angolosità che caratterizzano tutta la grafia esprimono il maschile
grafologico, la capacità di reagire con grinta alle difficoltà ma anche la
difesa della propria individualità.
Il
segno di intenerimento lo si trova nelle aperture a capo degli ovali: un uomo
passionale in tutte le sfere, anche, e soprattutto, in quella sentimentale e
sessuale.
Perchè il segno “Apertura a capo”
principalmente riguarda il sentimento che viene subito ingoiato – per modo di
dire – dal senso della sessualità per introdurlo nella sensualità.
Hegel scrisse che nel mondo nulla di grande
è stato fatto senza passione: John Fitzgerald Kennedy fece cose grandi. E le
fece grazie al suo essere “pura passione”.
Dott. Sara Cordella
Grafologo ai sensi della legge 04/2013
sabato 16 novembre 2013
martedì 5 novembre 2013
giovedì 31 ottobre 2013
ARTICOLI " LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO"
venerdì 18 ottobre 2013
giovedì 10 ottobre 2013
RITRATTO DI UN AMORE OLTRE LA MORTE : VANESSA SCIALFA
Vanessa Scialfa è una ragazza di 20 anni di Enna. Una ragazza bella e solare, che amava ed era amata. Una ragazza pronta a riempire le pagine bianche della sua vita. Pagine che purtroppo sono rimaste bianche. Nella vita serena e tranquilla di Vanessa Scialfa compare Francesco Lo Presti. Tra Vanessa e Francesco nasce una storia d'amore ma ad amare è solo Vanessa. Francesco Lo Presti invece vuole solo possedere,chiude Vanessa in una gabbia. Ma il grande cuore di Vanessa non può essere chiuso in una gabbia. Continue discussioni,fino al 24 aprile 2012. Francesco Lo Presti uccide Vanessa e poi ne occulta il corpo. Tanto si è scritto e detto sulla vicenda giudiziaria legata all'omicidio di Vanessa Scialfa. Qui, invece, vogliamo dare voce a Vanessa. Dare voce al suo amore per la famiglia e le persone a lei care che la morte non potrà mai cancellare.
Vanessa aveva 20 anni ed era innamorata. Innamorata della sua famiglia
che è come lei: semplice e solida. Innamorata della sua gioventù, che trascorre
senza trasgressioni, in maniera serena, con amicizie selezionate ma alle quali
è legatissima. Innamorata di un uomo; l’uomo sbagliato.
La grafia di
Vanessa è semplice e chiara. Non ci sono
ricci o gesti che vogliano abbellirla, bella nella sua pacatezza.
E’ una grafia
curvilinea e solare che, però, sembra quasi priva di “armi di difesa”.
Vanessa si fidava
delle persone ma non perché era una ragazza fragile; si fidava perché pensava
tutti dovessero essere come lei: leali ed onesti.
Una ragazza che si sentiva forte perché aveva tutte le sue certezze
accanto, solide e presenti: la sua famiglia, i suoi amici, i suoi affetti.
Il margine sinistro
che diminuisce nel corso del testo racconta la forza del legame soprattutto con
la madre e la necessità di tornare sempre a lei, al suo essere bambina tra le
braccia della mamma. Ogni tentativo di allontanamento porta in realtà a un
legame e ad una vicinanza sempre più stretti.
Vanessa era una
ragazza che, se si sentiva attaccata o criticata, tendeva a chiudersi in se
stessa (m ed n ad arco), diventando taciturna e scontrosa.
Il suo sognare
grandi ideali d’amore, la sua totale dedizione e investimento nell’amore
l’hanno portata ad escludere tutto ciò che poteva essere attorno a lei, perché
la grafia staccata porta anche a decisioni forti quanto drastiche, pur di
preservare ciò a cui credeva in quel momento.
Vanessa ha
conosciuto e sa cos’è l’amore vero e pulito (la grafia è chiara), lo ha trovato
fin da bambina a casa e poi crescendo negli affetti, e venire in contatto con
questa nuova formula d’amore, che in realtà è malato possesso, l’ha confusa e
destabilizzata in un primo tempo.
Ma in lei c’erano
delle certezze solide e dei valori irremovibili (aste delle lettere dritte) che
l’avrebbero portata a reagire e a tornare nel suo nido d’amore, la famiglia,
con orgoglio e dignità.
Vanessa è stata
un’anima pura che nel suo essere fragile ma allo stesso tempo forte, nel suo
dare fiducia ma anche saper selezionare, nel suo non comprendere che il male
davvero esiste, si è sempre mantenuta tale, fino alla fine.
Dott.Sara Cordella
Grafologo ai sensi della legge 04/2013
mercoledì 25 settembre 2013
giovedì 22 agosto 2013
IL TRATTO CRIMINALE : INDAGINI E GRAFOLOGIA . RIVISTA GNOSIS N°2/2005
In questo interessante articolo della rivista Gnosis ( rivista dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna ) viene presentata la grafologia, con particolare attenzione alle applicazioni della grafologia nelle indagini.
Se ne consiglia la lettura per comprendere la grafologia e per comprendere tutti i campi di applicazione.
IL TRATTO CRIMINALE: INDAGINI E GRAFOLOGIA.RIVISTA GNOSIS N° 2/2005
lunedì 29 luglio 2013
AUTOPSIA GRAFOLOGICA
L’autopsia psicologica è lo
studio e la ricostruzione del profilo e della storia di ciò che ha
pensato, sentito e fatto una vittima prima della sua morte.
“Vittima” si intende per mano omicida, per scomparsa non
volontaria o per propria mano, nella forma del suicidio.
La ricostruzione necessita di un
approfondito e complesso lavoro di raccolta di tutto ciò che può
“parlare” della persona prima dell’evento tragico:
testimonianze di familiari, amici e conoscenti , rapporti di polizia
o medici legali, raccolta di documenti personali e scritti della
vittima.
Nello specifico, l’analisi grafologica degli scritti completa e
supera, per esempio, la raccolta di testimonianze in quanto rende più
immediato lo studio della personalità e dello stato d’animo della
persona e garantisce un’interpretazione oggettiva e non filtrata
dallo stato d’animo, vissuto e percezione soggettiva di terzi,
conoscenti e coinvolti nell’evento. Inoltre può essere fatta anche
a distanza di anni (cold cases) e in assenza di testimoni e di una
memoria e ricordo preciso.
Dall’anno
2005 ho iniziato un’attività di raccolta e studio di grafie
inerenti le ultime lettere lasciate dai suicidi, al fine di
sperimentare l’applicazione concreta dell’autopsia grafologica e di poterla applicare, con lo stesso metodo, anche
ai casi di omicidio e scomparsa.
L’ultima
lettera diviene una fotografia che, da sola, fissa un attimo prima di
una decisione spesso irreversibile e diviene scrigno di uno stato
d’animo, un sentire, una vita spesso taciuti o non compresi, utile
tanto in campo preventivo quanto per aiutare le indagini nei casi
dubbi.
E' disponibile una pubblicazione a titolo esplicativo ed introduttivo sulla autopsia grafologica :
Dott. Sara Cordella
Grafologo ai sensi della legge 04/2013
lunedì 22 luglio 2013
PANORAMICA SULLA MANIPOLAZIONE IN FOTOGRAFIA
La fotografia è
una delle forme di documentazione più certa, avendo la
possibilità di fissare (teoricamente per sempre) un accadimento,
una persona. Impiegata oramai da secoli nella vita quotidiana in
molteplici campi la fotografia è considerata la “ prova “
per eccellenza. Purtroppo però non è una prova assoluta
dato che una fotografia può essere falsificata. Ricatti,
calunnia, finti scoop , truffe, questi sono i principali
campi di utilizzo di una foto falsificata.
Nell'epoca di internet , di Fb e dell'informatica che ha rivoluzionato la fotografia, è diventato più semplice falsificare una foto e diffonderla. Un esempio recente è dato dalla vicenda che ha visto come protagonista la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, sul web è stata fatta circolare una foto di una donna nuda che per alcuni era la Boldrini. Non era così , la donna aveva solo una vaga somiglianza con la Presidente della Camera. Quale danno d'immagine può creare un simile evento è facile immaginare. Ma come si può falsificare una foto ? E come si possono individuare eventuali falsificazioni ?
L'analisi delle fotografie di presunti avvistamenti di UFO è uno degli esempi di applicazione delle tecniche per l'individuazione di manipolazioni ( fonte foto www.infooggi.it). |
Nell'epoca di internet , di Fb e dell'informatica che ha rivoluzionato la fotografia, è diventato più semplice falsificare una foto e diffonderla. Un esempio recente è dato dalla vicenda che ha visto come protagonista la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, sul web è stata fatta circolare una foto di una donna nuda che per alcuni era la Boldrini. Non era così , la donna aveva solo una vaga somiglianza con la Presidente della Camera. Quale danno d'immagine può creare un simile evento è facile immaginare. Ma come si può falsificare una foto ? E come si possono individuare eventuali falsificazioni ?
Bisogna partire da come
funziona una macchina fotografica . Il funzionamento è molto
semplice : la luce passa attraverso una lente che capovolge e mette a
fuoco l'immagine osservata su un elemento sensibile ( pellicola per
la fotografia analogica, sensore per la fotografia digitale ). Quindi
la luce gioca un elemento fondamentale , per ottenere una immagine
ottimale bisogna regolare la luce che colpisce l'elemento sensibile.
Per farlo si deve regolare quanta luce far entrare ( tramite il
diaframma ad iride regolabile ) e per quanto tempo ( tramite i tempi
di esposizione ). Nella fotografia analogica l'immagine impressa
sulla pellicola viene sviluppata con metodo chimico in camera oscura e
poi stampata. Nella fotografia digitale la pellicola è
sostituita dal sensore che trasforma la luce in impulsi elettrici che
vengono elaborati dal processore che ne ricava un ' immagine che viene
registrata su una memoria ( scheda di memoria ).Il processore in
ciascuna foto archivia diversi dati, i dati exif ( ora e data dello
scatto, tipo di macchina usata, tempo di esposizione, apertura,ecc ).
Le foto digitali poi possono essere scaricate su un computer per
essere migliorate mediante software apposito, stampate e/o inviate
tramite internet.
Proprio la facilità
di essere trattate con software appositi rende le fotografie digitali
facilmente manipolabili e falsificabili.
Ma come può essere
falsificata una fotografia ? Facciamo un breve elenco ( non
esaustivo ):
- Il fotomontaggio : si copia un'immagine per applicarla all'interno della scena che si intende modificare.
- Eliminazione di dettagli indesiderati : nulla viene aggiunto ma vengono eliminate alcune parti della fotografia.
- Modifica di un elemento della fotografia : per esempio può essere cambiato il colore di un oggetto tramite software. Nulla viene aggiunto o eliminato.
- Creare una nuova immagine tramite software di grafica.
- Dare false informazioni sulla collocazione sia nel tempo che nello spazio della fotografia.
- Utilizzare sosia, luoghi ed oggetti somiglianti per creare una fotografia all'apparenza autentica.
Per rendere più
ardui i controlli sulla autenticità delle foto vengono usati
diversi espedienti : fornire immagini a bassa risoluzione, foto
stampate su carta così da impedire la lettura dei dati exif.
Passiamo ora ad
analizzare brevemente la tipologia di esami atti ad individuare eventuali manipolazioni.
Esami strumentali :
- Osservazione delle foto stampate in microscopia stereoscopica.
- Esame riflettografico delle foto stampate per osservare se le superfici e se i pigmenti inchiostrati delle immagini recano tracce anomale,promiscuità,luminescenze o fluorescenze da giustapposizioni e/o da modifiche.
- Analisi mediante appositi software dei dati exif per individuare l'utilizzo di software per l'editing.
- Esame merceologico delle eventuali stampe e se disponibili della pellicola e del negativo.
Esami di altra natura :
- Individuazione della data dello scatto,il luogo , i soggetti ecc per ricercare eventuali incongruenze.
- Ricostruzione della realizzazione della foto a livello tecnico ( lunghezza focale, uso del flash ).
- Analisi di luce e ombre .
- Verifica della scala dimensionale dei soggetti.
- Verifica della coerenza delle linee prospettiche e del punto di fuga.
- Individuazione di elementi illogici.
- Analisi del contorno dei soggetti.
- Verifica della qualità degli elementi presenti nella fotografia.
- Confronto dei tratti fisionomici.
La possibilità data dai cellulari di scattare fotografie praticamente in ogni istante, l'estrema efficacia e semplicità d'uso dei software di editing, le illimitate possibilità di diffusione fornite da internet rendono ancora più alto ed insidioso il rischio di uso di foto manipolate che possono creare enormi danni d' immagine e patrimoniali.
Dott. Sara Cordella
Grafologo ai sensi della legge 4/2013
domenica 7 luglio 2013
EMANUELA ORLANDI LA LETTERA ANONIMA DI BOSTON E IL SEGNO GRAFOLOGICO ROVESCIATA
EMANUELA ORLANDI
LA LETTERA ANONIMA DI BOSTON E IL SEGNO GRAFOLOGICO
ROVESCIATA
La
vicenda della misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi ha visto negli anni una
produzione notevole di scritti anonimi di vario tipo. Sigle e personaggi
diversi si sono serviti di scritti anonimi per alimentare un mistero che è
arrivato al suo trentennale.
Particolare
rilievo hanno avuto gli scritti spediti da Boston. Si è scelto, in questa sede,
di prendere in esame la lettera spedita da Boston (precisamente dalla Kenmore
Station ) il 22 settembre 1983 a Richard Roth corrispondente a Roma della
“Cbs”. Roth riceve la lettera il 27 settembre 1983 presso la sua residenza
romana.
Nella
busta oltre alla lettera era contenuto un cartoncino con sopra scritto “795 RNL”. La lettera, oltre a seguire la linea della richiesta della liberazione di
Agca come condizione per la liberazione di Emanuela Orlandi, annuncia che verrà
reso pubblico “un episodio tecnico” che deve essere inteso come ritorsione per
il rifiuto di adempiere alle condizioni per il rilascio della ragazza.
Roth
non è il primo giornalista che riceve scritti anonimi legati alla vicenda
Orlandi: il 4 settembre 1983, in un furgone della Rai, viene lasciato uno
scritto anonimo e copia di uno spartito musicale identico a quello in possesso
di Emanuela Orlandi il giorno della scomparsa. Lo scritto anonimo viene fatto
ritrovare dall' ”Amerikano”, personaggio (ad oggi senza nome) che per mesi
tratta con la famiglia Orlandi dettando le condizioni per la liberazione di
Emanuela.
Busta contenente la lettera
Grafia della lettera di
Boston
Vediamo
ora le caratteristiche grafologiche predominanti della lettera in questione,
partendo dall’osservazione che tutto il tracciato non appare dissimulato ma
spontaneo e, questo fatto, agevola di molto il grafologo nella realizzazione di
un profilo perché, chi ha redatto la lettera, non cela attraverso artifizi la
propria personalità.
Anche
all’occhio del profano, balza subito un’immagine grafica evidente: gli assi
della lettere tendono ad essere rigidamente piegati verso sinistra: quello che
il grafologo definisce “Rovesciata”
Rovesciata
è un segno del “vissuto” che spesso si sviluppa in età evolutiva. È tipica del
soggetto che, nega il bisogno di affetto, mostrando sentimenti contrari a
quelli che prova realmente. Girolamo Moretti[1] lo
considera un segno di rimozione, una grafia, in origine pendente (assi verso
destra), che, non trovando saturazione affettiva, nega a se stesso il proprio
bisogno d’amore e lo trasforma in sentimenti
di diffidenza e riserva.
Tipico
della grafia Rovesciata è l’evasione dal concreto e dall’attuabile, e la
difficoltà a liberarsi da impulsi contrastanti e asociali, nella costante
volontà di non far trapelare i propri sentimenti.
Il
segno Rovesciata, pertanto, è affettività celata e mascherata, di cui si ha
bisogno ma che mai si ammetterebbe come necessaria. Il soggetto sente
fortemente il bisogno di incontro con l’altro, ma attende sempre che sia
l’altro ad andare verso lui.
Il
soggetto vive una continua lotta tra il bisogno di abbandono affettivo e la
mancanza di fiducia nell’abbandono stesso. Una tale contraddizione alimenta sentimenti come la gelosia, la
diffidenza e il possesso, esasperati in quanto basati su un senso di
insicurezza interiore.
Se a scrivere è un adolescente, tale segno
grafico denota un conflitto tra il desiderio di crescere ed il timore di farsi
carico delle responsabilità degli adulti.
Tale rovesciamento può essere interpretato in due
modi:
1. In quanto segno del
vissuto[2]
può essere conseguenza di forti stress emotivi, di esperienze traumatiche
(traumi, separazioni, lutti soprattutto nel contesto familiare che portano a
considerare la realtà temibile, alimentando nel soggetto una sensazione di
pericolo e la tendenza all’isolamento affettivo e sociale)
2. In soggetti in età
adolescenziale, come rivelatore di complessi e conflitti interiori, comuni a
questa età, del tipo dipendenza-indipendenza, desiderio di crescere e timore di
farsi carico dei ruoli degli adulti.
Moretti sottolinea che tale segno grafico si trova soprattutto
nelle scritture femminili.
Altra caratteristica importante della
grafia della lettera di Boston è la presenza di tratti “infantili” e poco
evoluti. Questo indica che il soggetto non ha acquisito fiducia in se stesso, a
causa dell’elemento familiare.
Il quadro che si delinea (grafia Rovesciata
e Infantile), abbinata ad un gesto curvilineo (volontà di sentirsi accettati)
in un contesto di chiusura, parla di un sentimento di percezione negativa nei
propri confronti e di una volontà di controllo rigido su se stesso e sul
proprio corpo, un genere di grafia che, molto spesso, si trova, per esempio,
nei soggetti affetti da disturbi e disordini alimentari[3].
Dott. Sara Cordella
Grafologo ai sensi della legge 4/2013
lunedì 20 maggio 2013
mercoledì 8 maggio 2013
sabato 4 maggio 2013
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