venerdì 22 novembre 2013

UN UOMO DELLA STORIA, LA STORIA DI UN UOMO : PROFILO GRAFOLOGICO DI JOHN FITZGERALD KENNEDY



"Il nostro legame più basilare è che abitiamo tutti su questo pianeta. Respiriamo tutti la stessa aria. Tutti ci auguriamo un futuro radioso per i nostri figli. E tutti siamo mortali” JFK

Vivace, espansiva senza preamboli,  ma anche impulsiva e irrequieta. Così si presenta la grafia di John Fitzgerald Kennedy.
Un pensiero intuitivo, un carattere sempre entusiasta ed entusiasmante, immediato nelle sue espressioni intellettive e di sentimento; John Kennedy era generoso d’animo, sapendo profondersi senza risparmio nell’affettività.
Il suo temperamento così denso di calore lo rese, tuttavia, un’anima perennemente inquieta, una persona sempre alla ricerca, impaziente nella sua difficoltà ad attendere e tormentato dalla sua stessa irrequietezza (segno grafologico Impaziente).

Mosso da passione e da sentimento, ha saputo vivere, in ogni contesto, con quell’intensità talmente  radicata da generare insofferenza nei confronti di ogni tipo di freno e dei suoi stessi limiti.
Rapido nel pensiero, abile nella comunicazione, anche se privo di senso di mediazione (segno grafologico Recisa): un carattere risoluto che tende a troncare le questioni pur di giungere alla conclusione.

Menti così fervide e singolari fanno fatica a sentirsi comprese e  vivono un forte bisogno di autonomia; sentono molto la propria responsabilità e non tendono a versarla sugli altri.
Le angolosità che caratterizzano tutta la grafia esprimono il maschile grafologico, la capacità di reagire con grinta alle difficoltà ma anche la difesa della propria individualità.
Il segno di intenerimento lo si trova nelle aperture a capo degli ovali: un uomo passionale in tutte le sfere, anche, e soprattutto, in quella sentimentale e sessuale.
Perchè il segno “Apertura a capo” principalmente riguarda il sentimento che viene subito ingoiato – per modo di dire – dal senso della sessualità per introdurlo nella sensualità.

Hegel scrisse che nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione: John Fitzgerald Kennedy fece cose grandi. E le fece grazie al suo essere “pura passione”.


                                          Dott. Sara Cordella
                          Grafologo ai sensi della legge 04/2013